ANTI-INVECCHIAMENTO: MITO O REALTA’?
- Active Care
- 15 giu
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 20 giu
L’idea di rallentare l’invecchiamento con una pillola non è più solo fantascienza. Negli ultimi anni, una vera e propria corsa scientifica si è aperta intorno a farmaci e integratori che promettono di allungare la vita in salute. Ma quanto c'è di vero?

I farmaci della “giovinezza”
Tra i più discussi ci sono metformina, rapamicina e integratori come NAD+ e resveratrolo. La metformina, usata da decenni contro il diabete di tipo 2, è al centro del progetto TAME (Targeting Aging with Metformin), che mira a testare se può rallentare l’insorgenza di malattie croniche legate all’età. La rapamicina, un immunosoppressore, ha mostrato nei topi un’estensione significativa della vita, ma gli effetti sull’uomo restano incerti.
Longevità e biohacking
Accanto alla ricerca accademica, cresce il fenomeno del biohacking: persone che assumono cocktail di supplementi e farmaci off-label per “ottimizzare” il proprio corpo. Alcuni imprenditori della Silicon Valley dichiarano di sottoporsi a regimi estremi, tra cui iniezioni di senolitici, digiuni prolungati e monitoraggio continuo dei biomarcatori dell’invecchiamento.
Rischi e realtà
Nonostante l'entusiasmo, la scienza mette in guardia: nessun farmaco ha veramente dimostrato, finora, di rallentare l’invecchiamento nell’uomo. La longevità resta influenzata soprattutto dal DNA e dalla qualità dello stile di vita: alimentazione, attività fisica, sonno e relazioni sociali.
La corsa alla longevità è reale, ma la vera sfida è trasformare promesse in soluzioni sicure e accessibili. Le “pillole dell’immortalità” non esistono (ancora), ma la ricerca continua.
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