Cosa è:
La celiachia è una malattia autoimmune che colpisce circa l'1% della popolazione globale, quindi decine di milioni di persone (Si stima che solo in Europa siano 7 milioni). Si manifesta quando il consumo di glutine, una proteina presente in cereali come il frumento, l'orzo e la segale, induce il sistema immunitario a danneggiare il rivestimento dell'intestino tenue. La presenza di alcuni geni (HLA-DQ2 e HLA DQ8), insieme ad una componente ereditaria e fattori ambientali possono portare a sviluppare questa malattia.
Un aspetto particolarmente insidioso della celiachia è che può essere asintomatica, il che significa che alcune persone possono soffrirne senza manifestare sintomi evidenti. Questo rende la diagnosi precoce particolarmente sfidante ma fondamentale per prevenire complicazioni a lungo termine.
Possibili rischi e complicazioni:
Se non diagnosticata e trattata, la celiachia può portare a una serie di complicazioni anche gravi, tra cui carenze di minerali e vitamine, osteoporosi, l'infertilità e il ritardo nella crescita dei bambini. Inoltre, esiste un rischio accresciuto di sviluppare alcune forme di tumori, come il linfoma intestinale, soprattutto se la celiachia rimane non trattata per lunghi periodi. La continua esposizione al glutine è ciò che innalza principalmente il rischio di tali complicazioni, sottolineando l'importanza di una gestione rigorosa della dieta.
Prevenzione della Celiachia:
Attualmente, il miglior modo per prevenire le complicanze della celiachia è la diagnosi precoce e l'adozione di una dieta senza glutine che può prevenire o minimizzare i danni all'intestino e le complicazioni a lungo termine.
Ultime scoperte e ricerca scientifica:
Ad oggi la terapia più efficace per la celiachia è la dieta con eliminazione del glutine. Vi sono tuttavia interessanti filoni di ricerca che potrebbero un giorno permettere alle persone con celiachia di consumare glutine senza subire danni all'intestino. Tra queste, figurano enzimi che degradano il glutine nel tratto digestivo prima che possa scatenare una risposta immunitaria dannosa. Inoltre, sono in corso studi per capire meglio i fattori genetici che contribuiscono alla malattia, con l’obiettivo di sviluppare strategie preventive più efficaci o interventi terapeutici personalizzati.
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